VOCI DAL COUNSELING INTERNAZIONALE
Il 22 e 23 settembre 2018 si è svolto a Pomezia il convegno internazionale sul counseling dal titolo “Counseling, Temi e Metodi nelle Diverse Eta’ e Culture” – “Counselling Issues and Processes Across Ages and Cultures”, organizzato dalla International Association of Counseling (IAC) al quale l’Istituto HeskaiHer ha partecipato e di cui era anche sponsor.
Per noi dell’Istituto la partecipazione ad eventi internazionali che riguardano il counseling è sempre molto importante, stimolante e fautrice di proficue riflessioni . E ci piace molto portare il nostro contributo alla riflessione globale, che questa volta è stata una relazione della Dott.ssa Elena Dragotto dal titolo: “Tutti hanno un posto nel mondo, anche le donne. Counseling Voice Dialogue ed empowerment per le donne”, che ha riguardato nello specifico quanto spesso le donne non si sentano legittimate ad “esistere”, ad avere un posto nel mondo, per il fatto che non sono nate maschio; e quanto spesso vivono una condizione di intruse in un mondo regolato perlopiù da ideali e leggi appartenenti ad una visione ed energia Maschili.
Gli interventi che ho maggiormente apprezzato tra quelli che ho desiderato e potuto seguire, sono stati senz’altro quelli della prof.ssa Luigina Mortari, dell’Università di Verona, dal titolo “La filosofia della cura: un framework per un buon counselling”, che ha toccato la sensibilità di tutti i presenti con le sue parole e con i contenuti della sua relazione che ha messo in evidenza il “concetto di cura“, antico quanto il mondo e insito nell’intervento di counseling.
Dello stesso spessore umano l’intervento del prof. William Borgen, University of British Columbia, dal titolo “Being a Counsellor”, che ha evidenziato con le sue parole la necessaria sensibilità e attenzione che l’esercizio della professione di counselor richiede, suscitando nell’uditorio profonde emozioni e riflessioni.
Altri due interventi che hanno messo in evidenza la sensibilità e la cura che il counseling può sviluppare nella relazione tra il counselor e il cliente, sono stati quelli della dott.ssa Arianna Garrone dai rispettivi titoli “Il counseling in ambito oncologico”; e “Il counseling in ambito Tanatologico”.
Ho apprezzato gli interventi, di grande spessore, sensibilità, qualità e professionalità, che hanno sfidato quelli che sono dei tabù nella società odierna: la malattia e la morte. Il ruolo di accompagnamento che il counselor può avere nei momenti più difficili e dolorosi della vita di ogni essere umano è davvero cruciale e può proporre visioni più ampie e serene.
Altri interventi cruciali sono stati quelli che hanno riguardato le realtà del counseling nei diversi Paesi del mondo: la prospettiva italiana; la realtà canadese, maltese e keniota tra le altre. Pur riconoscendo che in altri Paesi del mondo le difficoltà e le storie della professione di counseling hanno avuto all’incirca le stesse problematiche iniziali italiane, relative al riconoscimento ed alla propria definizione, dobbiamo dolorosamente constatare due condizioni italiane poco piacevoli.
La prima riguarda il fatto che il counseling italiano sta soffrendo anche di difficoltà interne alle associazioni che lo rappresentano, che non aiutano la sua crescita in questa fase così delicata della sua nascita, in cui la compattezza di intenti rappresenterebbe la necessaria forza di cui ha bisogno per affermare la propria indipendenza e professionalità.
La seconda riguarda la scarsissima presenza di counselor italiani, nettamente inferiore, in percentuale, a quella dei counselor provenienti da 25 nazioni. Se questa è la foto della situazione del counseling italiano, è davvero deprimente.
A questo proposito vogliamo ringraziare lo IAC nella persona del suo presidente Dione Mifsud, che da sempre sostiene il counseling italiano in questa sua difficile fase.
Ciò che, a nostro parere, ha sicuramente contribuito a questo nuovo incontro internazionale sul counseling dello IAC di avere successo, malgrado il clima italiano così pesante e difficile, sono state la passione, l’entusiasmo e la dedizione della dott.ssa Jessica Bertolani, Membro del Consiglio Esecutivo e Referente per l’Europa presso lo IAC e della dott.ssa Monica Meda dell’Associazione “Continuando a Crescere”.
E’ sempre stimolante incontrare professionisti, uomini e donne, di tante nazioni del mondo che condividono con me e i collaboratori dell’Istituto HeskaiHer la passione per gli esseri umani e la loro Unicità, insieme al desiderio di contribuire alla crescita interiore evolutiva e spirituale dell’Umanità.
Grazie a tutti.
Dott.ssa Elena Dragotto, Counselor Relazionale Voice Dialogue Supervisor, Dottore in Psicologia, Presidente dell’Istituto HeskaiHer e Direttrice della Scuola triennale di Counseling Voice Dialogue.
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Partecipare al Convegno IAC è sempre un’esperienza formativa. Il confronto con counselors di 25 Stati diversi mi ha permesso di riconoscere che noi counselors italiani abbiamo ancora molta strada da percorrere per affermare ed esercitare la nostra professione con sicurezza e dignità ma d’altro canto mi ha permesso di incontrare realtà lavorative e proposte di formazione che hanno stimolato, nutrito e chiarito la visione del mio percorso professionale. L’intervento che più di tutti mi ha toccato è stato quello della filosofa Luigina Mortari che illustrando il concetto di cura così come lo intendevano gli antichi greci mi ha permesso di portarmi a casa la consapevolezza che il fondamento dell’educazione e del counseling è racchiuso nello sguardo attento all’altro perpetuato con rispetto e dolcezza avendo per l’altro la massima considerazione per aiutarlo a cercare il suo massimo bene.
Dott.ssa Arlena Di Ludovico Counselor Relazionale Voice Dialogue, collaboratrice e membro dello staff dell’Istituto HeskaiHer.