FATE SACRO IL VOSTRO SUDORE. Di Elena DDV Dragotto
Questa estate ci sta provando con la sua calura elevata e costante, che lascia raramente un po’ di tregua. Indubbiamente è l’elemento Fuoco il protagonista di questi mesi, con il suo potere devastante e trasformativo.
Da qualche tempo ho scelto di non sentirmi separata da ciò che accade nella realtà, di non lottare contro, ma di cercare di cogliere il suo messaggio o, se mi è oscuro, provare ad assecondarla e vedere cosa mi porta. E allora, questo Fuoco così presente in questo periodo, sotto forma di calore e di fuoco vero e proprio, mi ha fatto riflettere.
Il Fuoco è l’elemento per eccellenza che trasforma, pensiamo al fuoco in cucina che trasforma gli alimenti in cibo commestibile, all’uso che se ne fa nella trasformazione fisica di materiali, o chimica, fino ad arrivare a trasformazioni più sottili. L’elemento Fuoco, in questi casi, è l’alleato fondamentale.
E così mi sono chiesta: “Voglio continuare a maledire il caldo, il sudore, l’afa, i piromani, gli esseri umani che distruggono la Terra? Oppure, tutto questo Fuoco, proprio ora, in questo momento epocale per la Terra e gli esseri viventi, ha un senso? Anche se, nel caso degli incendi dolosi, si fa molta fatica a dare un senso ed è difficile capire, posso cogliere qualcosa per me?”.
E così ho deciso di fare sacro il mio sudore. Non sono certo la prima ad avere questa idea, secoli fa, gli Indiani d’America, facevano le cerimonie della Capanna Sudatoria, tutt’ora praticate, dove sudare insieme era un atto sacro, che aiutava la tribù a trasformare e lasciar andare ciò che doveva essere trasformato e lasciato andare. Sono in molti, anche qui da noi, me compresa, che hanno partecipato a queste cerimonie sentendone il beneficio.
E molto tempo dopo, Gabrielle Roth, ideatrice dei 5 Ritmi, che si definiva una sciamana metropolitana, proponeva, nel giorno della domenica, l’attività che aveva denominato “Sweat your prayers”, Suda le tue Preghiere, che tutt’ora viene praticata a New York ogni domenica per un paio d’ore.
“To Sweat is to pray, to make an offering of your innermost self. Sweat is holy water, prayer beads, pearls of liquid that release your past. Sweat is an ancient and universal form of self healing, whether done in the gym, the sauna or the sweat lodge.I do it on the dance flor. The more you dance, the more you sweat, the more you pray. The more you sweat, the more you pray. The more you pray the closer you come to ecstasy”.
“Sudare è pregare, è fare un’offerta del tuo sé più intimo. Il sudore è acqua santa, perline di preghiera, perle di liquido che rilasciano il tuo passato. Sudare è una forma antica e universale di auto-guarigione, sia che avvenga in palestra, nella sauna, o nella capanna sudatoria. Io lo faccio sul pavimento. Più danzi, più sudi, più preghi. Più sudi, più preghi. Più preghi, più ti avvicini all’estasi”. (Gabrielle Roth, Sweat your prayers).
Da quando mi sono fatta questa proposta, ogni goccia del mio sudore è dedicata alla trasformazione di ciò che deve essere trasformato in me, e al lasciare andare quello che deve essere lasciato andare: ho fatto Sacro il mio Sudore. E benedico, come mai prima, quei giorni di tregua dalla calura e dagli incendi; quelle folate di vento fresco serali; quelle piogge che arrivano portando un po’ di refrigerio. Per poi richiudere la porta della Capanna sudatoria e riprendere a sudare sacralmente. Ormai sono in Capanna sudatoria costantemente.
Dedicate il vostro sudore a trasformare e lasciare andare ciò che sentite necessario, perché sembra proprio che lì fuori questo è ciò che ci viene proposto e richiesto. E poi, a settembre, o quando l’elemento Fuoco avrà terminato la sua funzione, osservatevi e guardate alla vostra vita, sicuramente ci saranno dei cambiamenti e vi sentirete più leggeri.
Fate Sacro il vostro sudore!
Buona estate di trasformazione a tutti da parte mia e dell’Istituto HeskaiHer. Vi diamo appuntamento a settembre per sostenere ulteriormente, con le nostre attività, la vostra trasformazione verso la vostra Unicità!!
Bellissimo messaggio..grazie!
Grazie Marzia!