Roma. Convegno sul counseling con Elena DDV Dragotto.
Si terrà a Roma il 5 e 6 marzo 2016 il convegno: “DAL BUON-ESSERE DEL COUNSELOR AL BEN-ESSERE DEL CLIENTE”. Intervista a Elena DDV Dragotto.
Sarà organizzato da A.N.Co.Re., Associazione Nazionale Counseling Relazionale, il Convegno “Dal Buon-Essere del counselor al Ben-Essere del cliente”, focalizzato sulla relazione che si crea tra counselor e cliente, vedersi e vedere l’Altro nella relazione professionale co-creata. Tra i relatori, la dottoressa Elena DDV Dragotto, fondatrice dell’Istituto HeskaiHer, dottore in psicologia, counselor relazionale supervisore e docente di Voice Dialogue, protagonista di questa intervista.
D: Di cosa tratterà il suo intervento al convegno?
Elena DDV Dragotto: Si intitolerà “DELL’UMILTA’ DEL COUNSELOR. IL COUNSELING VOICE DIALOGUE”. Sarà centrato sulla sovranità del processo personale, assolutamente unico ed irripetibile, di ogni cliente, e sulla qualità dell’Umiltà, necessaria al counselor per poterlo sostenere.
Umiltà, per il counselor Voice Dialogue, significa porsi al servizio del processo personale del cliente che è guidato da quella che Hal Stone, Ph.D. – ideatore insieme a Sidra Stone, Ph.D., di questo approccio psico-spirituale – definisce l’Intelligenza Organizzatrice dell’Universo.
D: Che cos’è l’Umiltà nel counselor?
Elena DDV Dragotto: La qualità dell’Umiltà nel counselor è intesa come accettazione senza condizioni e totale Resa all’Unicità del cliente e del suo processo personale.
E’ un’illusione del counselor “arrogante”, la pretesa di saperne più del cliente o di sapere cosa è meglio per lui.
Quando il counselor è identificato in alcuni Sé, come ad esempio il Sé Salvatore o il Sé Padre buono o Madre comprensiva, contrasta di fatto il naturale fluire del processo di counseling e depotenzia il cliente.
D: Come può un counselor mettere in pratica questo atteggiamento?
Elena DDV Dragotto: Attraverso la Presenza. Che si compone di Ascolto, Tecnica, Rispetto, Compassione, Affidamento, Amore per la Vita, Riconoscimento di se stesso nell’altro, Gratitudine, Ironia, ed è lo strumento sovrano del counselor Voice Dialogue, a totale servizio dell’Unicità dell’essere umano e della sua evoluzione.
E’ proprio questa la sfida più grande del counseling Voice Dialogue – sia per il counselor sia per il cliente – navigare costantemente a vista. Il processo si svela mentre lo si percorre ed è lui stesso la guida verso ciò che è giusto nel qui e ora del cliente. Voler decidere prima dove dirigersi, in base ad una tabella, significa non fare counseling Voice Dialogue, ma qualcos’altro.
Infatti, conseguire gli obiettivi del counseling relazionale per il Voice Dialogue, non è un atto di volontà, ma una questione di Umiltà, di Resa, da parte di entrambi i partecipanti.
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