Voice Dialogue Questions & Answers (Seconda parte). Di Elena DDV Dragotto
Riprendo, in questa seconda parte, la riflessione sul percorso di evoluzione personale e la tecnica del Voice Dialogue. (Qui prima parte) Nel precedente articolo avevo evidenziato l’incompatibilità tra il processo di crescita personale e la rapidità di svolgimento e/o il miracolo improvviso che cambia definitivamente in meglio la vita. Ecco altri spunti di riflessione.
Alcune delle conseguenze di un lavoro personale sostenuto dalla tecnica del Voice Dialogue sono: la Compassione e la Resa a se stessi e al proprio processo personale.
La Compassione, per se stessi e per gli altri, da non confondere con l’autoindulgenza, “(dal latino cum patior – soffro con – e dal greco συμπἀθεια , sym patheia – “simpatia”, provare emozioni con..) è un sentimento per il quale un individuo percepisce emozionalmente la sofferenza altrui provandone pena e desiderando alleviarla.
Nelle scienze umane, il termine empatia è passato a designare un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da un impegno di comprensione dell’altro, escludendo ogni attitudine istintiva affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale”. (Wikipedia)
Il processo di Ego consapevole, obiettivo del lavoro del Voice Dialogue, è quel processo che permette di ampliare se stessi abbracciando sempre più tutta la ricchezza e la complessità di cui siamo portatori, senza giudizio.
Questo processo sviluppa nel tempo l’empatia/compassione, permettendo di giudicare sempre meno se stessi e di conseguenza gli altri. Apre al riconoscimento di se stessi nell’altro ed al coraggio di accettare l’immagine che vedo di me rispecchiata dall’altro. E’ un movimento in cui guardo all’altro e al mondo sempre più come una fonte di ispirazione e di crescita, piuttosto che come qualcosa di minaccioso da sconfiggere o eliminare.
Molto spesso nei lavori di crescita personale si spinge su concetti come “il superamento dei propri limiti” o il basarsi sulla “volontà” per superare se stessi. Forse è utile per uno sportivo che cerca una prestazione, ma la crescita personale non è una “prestazione/contrazione/contrapposizione”, è un “rilassamento/resa”.
Nelle nostre vite siamo normalmente contratti. Per tenere a bada, attraverso i Sé primari, tutto quel mondo interiore che non vogliamo far emergere. Siamo contratti quando pensiamo di “dover” essere o non essere e “dover” fare o non fare. Siamo contratti di fronte a ciò che è diverso da noi. Lo siamo quando vogliamo mantenerci a tutti i costi dentro il rassicurante spazio di una “zona confort”. Siano contratti quando vogliamo mantenere una relazione di coppia nei limiti che ci siamo imposti o nelle regole dettate da alcuni Sé interiori a discapito di altri.
Ricordo che una delle frasi che più mi colpì durante un seminario di Tantra fu che “l’obiettivo del Tantra è il rilassamento”. Uno degli insegnamenti tantrici è proprio quello di contrastare “la tensione” che si crea generalmente quando due individui fanno l’amore. Nel momento in cui l’Ego Consapevole si manifesta, si sente un rilassamento interno, profondo, “una tensione viene a cadere”. E’ un momento meraviglioso, sublime. Rilassamento è apertura: a se stessi, agli altri, all’accoglienza, alla fiducia reciproca, alla vita stessa, tra partner, all’ironia della vita.
Quindi, al contrario di quanto possa sembrare, non sarà un atto di volontà, che per il Voice Dialogue ha il significato di contrastare i Sè primari e allearsi con i Sè rinnegati, a permettere un ampliamento di se stessi, ma un rilassamento, una Resa. Arrendersi è la parola/azione magica. Iniziare a fluire anziché resistere, rilassarsi anziché contrapporsi. In sostanza, arrendersi al proprio processo personale.
A questo punto, un altro concetto si impone, così poco di moda in questa epoca: la Pazienza. Dal mio punto di vista la pazienza ha a che fare con il rispetto dei cicli Vita/Morte/Vita, dei tempi naturali.
Trovo che la tecnica del Voice Dialogue abbia nella sua natura il rispetto di questo Ciclo, così importante, perché ciò che si trasforma ed esige nuovi equilibri possa mettere reali radici e dare i suoi frutti. Anticipare, forzare o saltare alcuni passi, è destinato a far abortire il processo stesso, convincendo ancora di più i Sé primari in cui la persona è identificata, della bontà dello status quo.
Compassione, Resa e Pazienza sono tre compagne di Viaggio necessarie in un percorso di crescita personale. Senza di loro rischiamo di indurire il nostro cuore, di tradire la nostra Verità interiore e di cadere nella trappola del “tutto e subito”. Il Voice Dialogue ci insegna la “Lentezza dell’Anima” e il valore dell’Essere umano insieme all’urgenza e la necessità inderogabile del Viaggio interiore.
(Fine seconda parte)