DALLA COPPIA ALLA PARTNERSHIP.
Le relazioni della nuova Era.
Roma e Torino, Settembre 2014 – Giugno 2015
Foto di gruppo del residenziale conclusivo svoltosi a giugno a gruppi riuniti,
dal titolo SLOW PARTNERSHIP.
Questi incontri mi hanno permesso di portare l’attenzione su di me permettendomi, di scoprire diversi Sé anche in relazione con il mio partner e con gli altri in generale, e le dinamiche, spesso automatiche, che ne scaturiscono. Liberando attraverso la consapevolezza energie attive, ho potuto scegliere reazioni consenzienti in situazioni importanti della relazione.Il Percorso mi arricchito lavorando sull’idea di parità/partnership. Inoltre ho scoperto l’importanza dell’accudimento della propria vulnerabilità come primo passo verso la comprensione reciproca e una relazione sana.
Luigi B.
Gli incontri mi hanno fatto capire, e soprattutto sentire, i tanti nodi e blocchi della mia relazione attuale; e mi hanno fornito tanti strumenti per iniziare un processo di crescita e di guarigione. In più, ascoltando gli altri del gruppo, ho capito di non essere la sola persona ad avere certi problemi, ma alla fine era molto chiaro che i miei problemi sono anche universali, togliendomi un senso di colpa e di inadeguatezza personale, e aprendomi di più alla comprensione e alla accettazione verso me stesso e verso gli altri.
Era importante per me diventare più consapevole del fatto che le mie ombre possono essere accolte e trasformate, invece di essere represse, anche perché hanno qualità ada apprezzare e da integrare in un rapporto.
Andrew F.
Questo percorso mi ha dato nuovi punti di vista/strumenti, spesso stravolgenti e sorprendenti su come relazionarmi a me e all’altro nella relazione di coppia (ma anche nella relazione con gli altri). Il metodo del Voice Dialogue è divertente.
È stata una consapevolezza importante la tematica della rinnego e dell’accogliere come un dono le parti/Sé “meno piacevoli”. Così come sviluppare una morbidezza verso me stessa e verso gli altri. Ho scoperto quanto sia importante la vulnerabilità.
Rosita G.
Gli incontri gli hanno dato speranza. Speranza che, al di là del tristissimo paesaggio delle relazioni che mi circondano (dove vige lo status quo, o la rinuncia, o l’assenza, e alla fine la separazione vissuta come sconfitta), c’è la possibilità di un campo fiorito, profumato, misterioso, pieno di sorprese e di scoperte che si può percorrere mano nella mano, con sguardo vivo, il cuore battente, e con la fiera speranza e convinzione di poter nutrire l’amore.
La consapevolezza più importante per me è stata quella della mia bambina vulnerabile, che non avevo mai guardato con occhi amorosi e teneri.
Laure G.
Il Percorso mi ha permesso di approfondire ulteriormente i temi affrontati di volta in volta, sono temi che ci fanno entrare in intimità, condivisione, amore, comprensione.
Ho compreso che la paura delle mie vulnerabilità una volta superata mi ha consentito la condivisione di tante cose che prima non riuscivo a fare. Per la prima volta mi sono sentito connesso all’altra.
Renzo Q.
Questi incontri mi hanno dato la misura di quanto bisogno avessi di ascoltarmi, di far “salire” nuove emozioni, di riflettere, di assolvermi. Hanno costituito una linea guida, ed è come se alla fine di ogni incontro io avessi una consegna su cosa dovessi e volessi fare per il mese successivo. Il resto del tempo, prima dell’incontro seguente, veniva da me speso nell’intento di mettere a frutto quanto recepito e nella sua elaborazione
Ho raggiunto la consapevolezza che non sono obbligata a fare nulla, che posso anche “sospendere” le decisioni, che sono attrice della mia quotidianità e che la consapevolezza è armonia.
Cinzia G.
È stato un percorso per me RIVOLUZIONARIO, molto POTENTE. Mi porto a casa una maggiore consapevolezza di tutto quello che in potenza sono. La sensazione è quella di un processo di apertura e ampliamento. Imparare a riconoscere i miei Sé primari e fare dei primi tentativi di disidentificazione è stato prezioso. Far emergere gradualmente i miei Sé rinnegati lo è stato altrettanto. Imparare a guardare le altre persone come maestri è stato illuminante, mi ha permesso di relativizzare il giudizio e accogliere invece di allontanare.
Abbandonare degli spazi che occupavo in modo totalizzante, mi ha permesso di prendermi cura di alcune mie vulnerabilità e di trasformare relazioni importanti, a partire da quelle familiari. È in atto, lo sento e percepisco nel mio quotidiano, un processo che lavora con delicatezza e nel profondo.
L’incontro con la mia bimba vulnerabile è stato potentissimo e liberatorio, oltre che commovente……… Da lì la consapevolezza di lei, dei suoi bisogni, del dovere di proteggerla e accudirla. Ho sviluppato anche un nuovo e più profondo contatto con la parte più energetica e istintuale.
Alessandra G.
Questi incontri mi hanno arricchito nello sperimentare come la danza possa portare a fare esperienza intuitiva degli argomenti trattati. A come è forte la condivisione e la forza energetica di un gruppo per elaborare il proprio percorso. E a come si possa essere nel posto giusto al momento giusto quando siamo pronti ad ascoltare e a metterci in gioco.
È stato importante capire che è una gentilezza divina il proporci nella vita e nelle diverse relazioni (affettive, amicali, lavorative, ecc.), i nostri rinneghi, per poterli integrare nella propria realtà.
Nadia L.
Quello che questo percorso ha cambiato in me è l’approccio, il mio approccio alla realtà, sia interna che esterna. Un modo di guardare curioso, che, a volte, è in grado di andare oltre a quello che accade, alle sensazioni e ai sentimenti di un determinato momento, per provare a cercare ragioni e motivi. Il mio viaggio, credo, comincerà proprio ora: forte e consapevole di tutto ciò che ci siamo detti, di quello che ho imparato, di quello che abbiamo sperimentato, dovrò riuscire non solo a guardare e sentire grazie alle mie nuove conoscenze, ma dovrò ricordarmi di ricordare che un modo diverso di vivere la vita esiste.
La nuova consapevolezza che ho acquisito è quella che devo accettare di essere fragile, vulnerabile, e che non sono una persona peggiore o meno interessante se anche questi lati di me emergono. Ho capito che le vulnerabilità degli altri non sono difetti, sono vulnerabilità, punto e basta, e con delicatezza devono essere trattate.
Jessica A.
Questo percorso mi ha permesso di capire, accettare, accogliere prendere consapevolezza di me, dei rapporti, dei tanti ”Noi” che appartengono a tutti e questo mi ha aperto ad un nuovo modo di approcciarmi agli altri e a me stessa. Grazie! È stato meraviglioso!
Ho acquisito un’importante consapevolezza scoprendo i Sé, le parti di noi che non sapevo di avere “in dotazione”. È stato quasi… liberatorio. Da questo vedere il critico…… ed anche il giudice e stare in ascolto della vulnerabilità. Le dinamiche di vincolo con le conseguenti emozioni che sembrano “imbrigliare””, i sensi di colpa che possono nascere e ”staccarsi” da loro. Le attrazioni e/o distrazioni……grande attenzione, grande scoperta. L’agenda condivisa è una cosa stupenda che credo possa davvero fornire la chiave per la relazione felice. La sessualità per essere se stessi nell’amore incondizionato.
Grazia A.
Ho capito meglio certe dinamiche che mi hanno portato negli anni ad allontanarmi dal mio partner. Ho notato come capendo certi meccanismi si può davvero “aggiustare” la relazione, mi sono resa conto di quanta importanza hanno i nostri Sé primari rispetto alla coppia ed alla vita in generale. Ho dato spazio a me stessa, riconosciuto certi “vizi” caratteriali e ho scoperto come riuscire a metterli in discussione, analizzandoli. Sicuramente la relazione di coppia ne ha tratto giovamento e sono sicura che con il lavoro e la costanza potrà migliorare ancora.
Ho avuto la consapevolezza che basta cambiare l’energia con cui si dicono e si fanno le cose e di rimando le altre persone si comporteranno diversamente con me.
Susanna G.
Grazie al percorso ho acquisito maggiore consapevolezza dei miei Sé primari, di come essi entrano in gioco della coppia e di come costruiscono o distruggono. Ho potuto comprendere meglio come destreggiarsi sul filo come gli equilibristi: è questa l’immagine che mi sovviene quando penso alla coppia della nostra complessa era. La comprensione è stata a livello mentale, ma esperita assolutamente nel quotidiano nella mia “giovane” coppia e nelle relazioni di altra natura, ovvero amicali e familiari. Analisi sociologica, culturale, psicologica da un lato, ma consigli pratici e attuabili per vivere al meglio la “partnership” dall’altro. Dunque grazie!
La consapevolezza maggiore è stata sicuramente quella relativa ai Sé primari e ai pregiudizi nelle vesti del Patriarca, della Matriarca o del critico o giudice che condizionano il mio vissuto.
Sabrina C.
Già ero a conoscenza che modificando “A” si modifica necessariamente anche “B” e di conseguenza la relazione stessa. Le “pillole” che ho consapevolizzato in questo corso mi potranno aiutare a modificare le mie relazioni e il mio modo di relazionarmi con il mondo. Porterò con me la mia fragilità e vulnerabilità, la bimba che davanti a me e per me chiede agli altri e che ora ha una mamma che si prende finalmente cura di lei!
Ho acquisito la consapevolezza che la vulnerabilità nasconde un bisogno e una ferita che hanno diritto di essere ascoltati, visti e compresi. Grazie!
Rossella G.