Vita digitale e vita reale. Il punto di vista di Elena DDV Dragotto
Ha fatto molto discutere un articolo apparso sul web dal titolo “Sempre più connessi, sempre più soli”. Sul tema abbiamo rivolto alcune domande alla dottoressa Elena DDV Dragotto, dottore in Psicologia, counselor e fondatrice dell’Istituto HeskaiHer.
Dottoressa Dragotto quali rischi esistono per l’individuo, a suo giudizio, nella continua connessione a internet?
So di non dire niente di nuovo, ma questa domanda innanzitutto mi fa venire in mente parole come: distrazione, ansia di abbandono, esclusione/inclusione. La distrazione dalle proprie emozioni che ci fornisce l’azione, in questo caso l’utilizzo senza sosta della connessione, non è una novità. Ora è senz’altro più evidente, ma prima le azioni più “praticate” che venivano in soccorso, impedendo l’ascolto di se stessi, potevano essere il tanto lavoro, un’attività sportiva frenetica, un’agenda piena di appuntamenti, lo stare sempre con gli amici nel tempo libero, e così via. In fondo in fondo c’è sempre la paura della solitudine, dell’abbandono, di non valere abbastanza per essere amati.
Perché sempre più persone, soprattutto giovani, si rifugiano nelle chat, nei social? Cosa manca o cosa c’è di troppo nella realtà?
In una cultura dove per avere valore, per essere amati, stimati, bisogna essere “speciali”, non è facile essere se stessi. Inoltre la vita è più complessa di un tempo, ma né la famiglia, né la scuola, né altre entità, si preoccupano di sviluppare un’intelligenza emotiva capace di affrontare queste complessità. E là dove c’è una fragilità/vulnerabilità, la necessità è quella di proteggerla, di non ascoltarla, di trovare spazi nei quali sentirsi al sicuro: amici virtuali che non mi fanno sentire la solitudine di una casa non abitata; selfie che mi distraggono da quell’attimo che emotivamente non riesco a contenere; una vita sempre “eccitante” forse per non “sentire” che la propria vita non è quella che si vorrebbe.
Si può affrontare, con il supporto di un counselor, questo stato di cose?
Sì. Nello specifico, il counseling Voice Dialogue può aiutare le persone ad affrontare la complessità della vita conoscendo e padroneggiando la loro complessità interiore; aiutandole a trovare strumenti per prendersi cura delle paure e delle vulnerabilità di fronte alle quali la vita ci pone continuamente. Il processo di counseling aiuta le persone a riconoscere le loro risorse, i loro talenti, la loro Unicità. E’ l’Unicità che ci dà il posto nel mondo e ci rassicura su noi stessi e il nostro valore.
L’Istituto HeskaiHer organizza seminari o corsi che aiutino la persona e sentirsi più parte di un gruppo, meno isolata?
Proprio in questi mesi sono in programmazione: il Percorso TRE PASSI CON…TE STESSO a Civitavecchia, Firenze e Torino; e DALLA COPPIA ALLA PARTNERSHIP. Le relazioni della Nuova Era a Torino. Gli incontri hanno lo scopo di fornire strumenti di consapevolezza di se stessi e delle dinamiche delle relazioni, ma anche di creare momenti di incontro con altre persone con le quali realmente “condividere”, creando legami e relazioni profonde in ambiente affettuoso e compassionevole.
Vi assicuro, che alla fine di questi Percorsi, saranno gli stessi partecipanti a mettere un bel “MI PIACE” a… loro stessi!
Informazioni e approfondimenti
info@heskaiher.com
www.heskaiher.com