Dell’umiltà del Voice Dialogue
Lo studio e la pratica del VD mi hanno insegnato che, voler dare strutture e schematizzazioni alla Psicologia dei Sé ed al Voice Dialogue, è “contro natura”, la natura stessa di questo approccio, della sua modalità di procedere, totalmente non strutturabile o classificabile, non prevedibile e neppure indirizzabile. La “sua natura” risiede nella sovranità del processo personale di ognuno e pertanto assolutamente unico ed irripetibile, legato all’evoluzione personale di ciascun individuo, ciascuna anima.
Gli Stone, gli ideatori del Voice Dialogue, hanno sempre detto che ci sono pochissime regole nel VD ed il resto è affidato al fluire del processo personale, per ognuno diverso. E’ umiltà, aggiungo io.
L’umiltà di arrendersi al proprio processo evolutivo, consapevoli che tutto ciò che incontreremo sul cammino è giusto per noi, ha una sua Intelligenza, un suo Scopo, che in altri Luoghi ed altri Tempi la nostra Anima ha condiviso. Nostro compito, quindi, è semplicemente attuare la resa incondizionata e fiduciosa, a quell’andare di cui anche alcune parti di noi possiedono la Mappa.
Ma c’è anche l’umiltà del facilitatore di Voice Dialogue il cui compito è esclusivamente quello di porsi al servizio del processo personale del cliente che dipende da quella che Hal definisce l’Intelligenza Organizzatrice dell’Universo. Compito non facile.
La Presenza, che si compone di Ascolto, Tecnica, Rispetto, Compassione, Affidamento, Amore per la Vita, Riconoscimento nell’altro, Gratitudine, Ironia, è lo strumento sovrano del facilitatore di Voice Dialogue.
Il Voice Dialogue è a totale servizio dell’unicità dell’essere umano e della sua evoluzio
Lo studio e la pratica del VD mi hanno insegnato che, voler dare strutture e schematizzazioni alla Psicologia dei Sé ed al Voice Dialogue, è “contro natura”, la natura stessa di questo approccio, della sua modalità di procedere, totalmente non strutturabile o classificabile, non prevedibile e neppure indirizzabile. La “sua natura” risiede nella sovranità del processo personale di ognuno e pertanto assolutamente unico ed irripetibile, legato all’evoluzione personale di ciascun individuo, ciascuna anima.
Gli Stone, gli ideatori del Voice Dialogue, hanno sempre detto che ci sono pochissime regole nel VD ed il resto è affidato al fluire del processo personale, per ognuno diverso. E’ umiltà, aggiungo io.
L’umiltà di arrendersi al proprio processo evolutivo, consapevoli che tutto ciò che incontreremo sul cammino è giusto per noi, ha una sua Intelligenza, un suo Scopo, che in altri Luoghi ed altri Tempi la nostra Anima ha condiviso. Nostro compito, quindi, è semplicemente attuare la resa incondizionata e fiduciosa, a quell’andare di cui anche alcune parti di noi possiedono la Mappa.
Ma c’è anche l’umiltà del facilitatore di Voice Dialogue il cui compito è esclusivamente quello di porsi al servizio del processo personale del cliente che dipende da quella che Hal definisce l’Intelligenza Organizzatrice dell’Universo. Compito non facile.
La Presenza, che si compone di Ascolto, Tecnica, Rispetto, Compassione, Affidamento, Amore per la Vita, Riconoscimento nell’altro, Gratitudine, Ironia, è lo strumento sovrano del facilitatore di Voice Dialogue.
Il Voice Dialogue è a totale servizio dell’unicità dell’essere umano e della sua evoluzione. In un recente carteggio con Hal, questo è un passaggio che mi è molto risuonato e che sottolinea poeticamente quanto voglio esprimere: “…il lavoro è basato sull’ anima e il processo di Ego Consapevole ci porta in acque molto profonde…..”
Questa è la sfida più grande del Voice Dialogue – sia per il facilitatore sia per chi fa il proprio processo personale – navigare costantemente a vista. Il processo si svela mentre lo si percorre. Voler decidere prima chi incontreremo, dove andremo, in base ad una tabella, significa non fare Voice Dialogue, ma qualcos’altro.
E tu, sei pronto ad affidarti all’Intelligenza del tuo processo personale?
Tarano (RI) 9 novembre 2012
ne. In un recente carteggio con Hal, questo è un passaggio che mi è molto risuonato e che sottolinea poeticamente quanto voglio esprimere: “…il lavoro è basato sull’ anima e il processo di Ego Consapevole ci porta in acque molto profonde…..”
Questa è la sfida più grande del Voice Dialogue – sia per il facilitatore sia per chi fa il proprio processo personale – navigare costantemente a vista. Il processo si svela mentre lo si percorre. Voler decidere prima chi incontreremo, dove andremo, in base ad una tabella, significa non fare Voice Dialogue, ma qualcos’altro.
E tu, sei pronto ad affidarti all’Intelligenza del tuo processo personale?
Tarano (RI) 9 novembre 2012
Pingback: Roma. Convegno sul counseling con Elena DDV Dragotto.