Scoprire il Voice Dialogue e i suoi benefici effetti. Conversazione con Elena Dragotto
Sono sempre di più le persone che si interessano al Voice Dialogue e alle opportunità che esso offre alle persone, in tutto il mondo. In questa breve intervista, la dottoressa Elena DDV Dragotto, fondatrice dell’Istituto HeskaiHer, dottore in psicologia, counselor relazionale supervisore e docente di Voice Dialogue risponde ad alcune domande su questo tema.
Quando, nel Voice Dialogue, si parla di partnership s’intende solo la relazione di coppia? O potrebbe riferirsi anche a due soci? E a un team sportivo?
Il termine partnership viene usato da Hal e Sidra Stone, gli ideatori del Voice Dialogue, con un’accezione particolare nel loro libro “La coppia viva”, intendendo “…un nuovo tipo di relazione di coppia, nella quale due persone stanno assieme non solo per amore, trasporto emotivo e intesa sessuale, ma anche per vivere una vera partnership e coltivare insieme la crescita personale e l’evoluzione spirituale”. In pratica possiamo definirla un’evoluzione del rapporto di coppia, ovviamente sia etero che omosessuale, più rispondente alle esigenze attuali di relazione di coppia, non più uno status sociale, ma un impegno tra pari volto all’evoluzione reciproca e della società.
D’altra parte, alcuni dei concetti riguardanti la partnership possono essere riferiti alle relazioni in generale, fornendo input interessanti riguardo al proprio modo di relazionarsi con gli altri in generale. In particolare, nel libro TU&IO, sempre degli Stone, sono i rapporti in generale e le fasi tipiche che al loro interno si sviluppano che vengono affrontati, svelando il gioco delle parti alla base di ogni interazione.
In conclusione, alcune delle chiavi di lettura fornite dagli Stone, e nello specifico dal Voice Dialogue, in materia di relazioni e partnership, possono riguardare tutti i tipi di relazioni, comprese relazioni tra soci o all’interno di un team.
Oggi anche le Aziende Sanitarie Locali hanno necessità di operare come un team. Per questo tipo di operatori potrebbe essere utile il Voice Dialogue?
Lo strumento ed i concetti base del Voice Dialogue sono estremamente flessibili e pertanto facilmente applicabili a diverse realtà. Io stessa tra il 2007e il 2008 sono stata incaricata dalla ASL di Bologna come formatrice per un aggiornamento aziendale rivolto alle operatrici professioniste donne dal titolo “I MODELLI DI CURA E DI RELAZIONE DELLE DONNE: L’INFLUENZA DELLA DIVERSITÀ DI GENERE” la cui finalità era quella di riflettere/agire come professioniste sui propri modelli di cura nella relazione con le pazienti.
Sono diversi gli ambiti in cui gli strumenti offerti dal Voice Dialogue possono mostrarsi efficaci per gli operatori delle ASL, come ad esempio:
- Fornire strumenti per osservare e sviluppare la consapevolezza che esiste un parallelismo tra ciò che accade nella relazione sia con il paziente, sia con i colleghi e la propria dinamica interiore, scoprendone le connessioni e le similitudini, offrendo di conseguenza l’opportunità di sviluppare maggiormente un lavoro in team.
- Fornire strumenti per imparare a gestire la propria sensibilità e le proprie emozioni, messe a dura prova dallo specifico ambito lavorativo che riguarda la malattia, il dolore e la sofferenza, senza incorrere nel fenomeno conosciuto come “burn out”.
Sono convinta che più si sviluppa la consapevolezza negli esseri umani in generale, più le relazioni personali e professionali possano essere creatrici di realtà d’eccellenza.